LA FESTA IN
MASCHERA
10 febbraio
1996
Caro Diario,
non crederai mai a quello che sto per raccontarti.
Stamattina Tommy mi ha rivolto la parola! Sì, Tommy! Il figo della VC, quello
alto, biondo, con il viso perfetto e il fisico più incredibile che io abbia mai
visto! Ora ti spiego come sono andate le cose... Era appena finita l’ora di
chimica (un’altra noiosissima ora con il prof Martone... mi chiedo come faccia
ad essere sempre così ridicolmente serio...), ma il prof non ne voleva sapere
di lasciarci liberi. Quindi appena è arrivata la Scherillo sono stata costretta
a chiederle di andare velocemente in bagno. Katia mi stava aspettando per dirmi
che... – tieniti forte – LA FESTA IN MASCHERA SI FARA’! La conferma l’hanno
avuta ieri sera quando Sergio ha trovato i biglietti per Venezia sul comodino
dei genitori. Ero così felice che sono uscita dal bagno correndo e indovina? Ho
praticamente travolto Tommy. E qui viene il bello! Lui mi ha guardata dritto
negli occhi e mi ha chiesto: “Ti sei fatta male?”
Ti rendi conto?
Allegramente tua
Sara
11 febbraio
1996
Caro Diario,
che umiliazione!
Per una volta la vita mi stava andando di culo e
invece... Ero alla fermata dell’autobus (Katia e Sergio erano appena andati via).
Stavo aspettando papà. Conosci i tempi di mio padre... C’era un sole
bellissimo, la panchina vuota... cosa avrei dovuto fare? Mi sono stesa lì a
godermi il sole sul viso. All’improvviso mi son sentita come osservata, ho
aperto gli occhi e chi ho trovato lì accanto a me? Tommy, in piedi vicino alla
panchina. Il cuore ha preso a battermi forte... Cosa potevo dire... Vuoto
assoluto. “Tutto ok?”, mi ha chiesto con tono preoccupato, “ti senti bene?” E’
così bello che mi confonde le idee. Sono riuscita a rispondergli solo annuendo
con la testa. “Vuoi un passaggio a casa?” Proprio quello che ho sempre
desiderato; salire sul suo motorino, potermi stringere a lui col pretesto di
“dovermi” reggere, sentire il suo profumo... Tommy ha offerto a me – A ME! – un
passaggio a casa. Ma naturalmente la vita non può essere così facile, no? Proprio
mentre stavo per dire sì e chi se ne frega del babbo, un folle è arrivato
suonando il clacson all’impazzata. Naturalmente quel folle era mio padre.
“Cucciola! Papino è arrivato!”, ha detto, incosciente. E in quel momento dalla
finestra del primo piano è partita una risata. Non era la risata di una persona
vera, sembrava più una di quelle che si sentono nei telefilm. Hai presente? Quando
la scena è altamente comica o quando il protagonista vive una situazione di
imbarazzo. Probabilmente proveniva da un televisore o più semplicemente solo
dalla mia testa. Comunque... Tommy ha cominciato a sua volta a ridere e,
scuotendo la testa, ha indossato il casco ed è partito via a razzo. In un
telefilm sarebbe stata un’uscita di scena davvero poco degna del finale di una
puntata. Ma si può essere più sfigati?
Drammaticamente tua
Sara
P.S. Pensandoci bene non è la prima volta che ho
l’impressione di vivere nel gigantesco
set di una sit-com... con risate di sottofondo e stacchetti musicali nei
momenti clou. Ultimamente mi frulla nella testa sempre lo stesso motivetto...
Che sia la sigla del mio telefilm?
13 febbraio
1996
Caro Diario,
Sergio insiste nel rendermi la vita impossibile.
Continua a dire che Tommy non è per niente la persona giusta per me e che alla
festa farà in modo di tenerci il più lontano possibile. Che abbia parlato con
Katia? Che cosa gli avrà detto quella pazza della mia amica?
Istericamente tua
Sara
15 febbraio
1996
Caro Diario,
le cose si complicano. Sergio l’ha detto a Maria. Prima
ero da Katia in camera sua, mentre Sergio, Maria e Carlo stavano studiando in
salotto. A metà pomeriggio Maria ha preparato dei panini ed è rimasta in camera
a parlare un po’ con noi. Parlavamo dei costumi che avremmo indossato alla festa.
Poi, non so come, Maria ha preso a parlarmi di lui. Di Tommy. Ha detto che “ci
sarebbe stato”. Ha usato proprio queste parole. L’ha detto come fosse una tappa
obbligata. “E’ con lui che abbiamo cominciato tutte”, ha esclamato serena. Cominciato
che? Voleva forse dire... Cioè vorrebbe dire che Tommy se la fa con tutte? Scusami
Diario, ma ora devo andare. Mamma continua a chiamarmi per la cena.
Tua
Diario, eccomi di ritorno. Dopo cena ho telefonato a
casa di Katia. Mi ha risposto Sergio. Ha detto che stava proprio aspettando
l’occasione per parlare con me. E indovina per dirmi cosa? Testuale: “Maria mi
ha informato dei tuoi piani”, ha esordito dicendo così, per poi aggiungere che
avrebbe usato ogni mezzo possibile per evitare che combinassi qualcosa con Tommy.
“Al momento magari no, ma dopo ne soffriresti”. Mi ha sconvolta al punto che ho
messo giù senza neanche parlare con Katia. Ma perché a nessuno della VC è
passato per la mente che io sono solo una sfigata di prima? Perché mai Tommy
dovrebbe anche solo guardarmi? BAH!!
22 febbraio 1996
Ci siamo. Finalmente è arrivato il grande giorno. Scusa
Diario se ti ho un po’ trascurato, ma ieri finalmente abbiamo completato gli
ultimi acquisti. Patatine di ogni tipo, popcorn, panini, pizzette... Abbiamo
preso di tutto (anche da bere... naturalmente intendo alcolici! Che figata!) e
abbiamo nascosto tutto nella cantina di casa di Katia. Sergio ha detto che sono
secoli che i genitori non scendono laggiù... Speriamo bene. Se dovessero
scoprirci sarebbe una catastrofe non solo per i miei amici, ma anche per me!
Adesso non ci resta che aspettare che i genitori di Katia partano. Ti aggiorno
appena so qualcosa.
Impazientemente tua
Sara
P.S. ma si
può dire impazientemente?
A dopo
Diario, sono partiti! Via libera! Ho appuntamento alle
18:30 direttamente in cantina per dare ai miei amici una mano. Appena torno ti
racconto tutto.
Felicemente tua
Sara
23 febbraio
Diario, sono a pezzi. E non ti offendere, ma avrei
voglia di fare qualunque cosa meno che raccontarti della festa. Se lo faccio è
perché non riuscirei a raccontarlo ad anima viva e tu... beh, sei vivo solo
nella mia mente. La festa è stato un successo. Cioè lo è stato finché non ho
rovinato la mia vita per sempre. Ti riassumo velocemente: mi sono data da fare
per tutto il pomeriggio, nel senso che ho aiutato Sergio e Katia a preparare la
casa. Abbiamo spostato i divani del salone per creare spazio per una piccola
pista da ballo e addirittura abbiamo rivestito di plastica alcuni mobili (“se
succedesse qualcosa alla scrivania di papà, mamma ci ucciderebbe”, ha più volte
ripetuto Sergio mentre io e Katia sbuffavamo nel rivestirla... ma non è questo
il punto). Nel frattempo Sergio saliva e scendeva dalla cantina per prendere
cibo e bevande e purtroppo io e Katia non siamo riuscite a dargli una mano. I
preparativi ci hanno portato via tanto di quel tempo che quando sono arrivati i
primi invitati non avevamo né finito di preparare il buffet né tantomeno
eravamo riuscite a vestirci. Per fortuna Sergio è rimasto ad intrattenere i ragazzi,
mentre io e Katia siamo corse via per vestirci. Avresti dovuto vederci... Eravamo
carinissime, entrambe vestite da api con tanto di ali e antenne fatte con le
palline da tennis. E poi c’erano tutti gli altri... Zorro, Dracula, la
spagnola, la strega, Minnie e Topolino, addirittura un tipo di classe di Sergio
era vestito da banana e una ragazza da principessa... un po’ ridicola per la
verità, ma ancora una volta non è questo il punto... Dopo un’oretta c’erano
quasi tutti, ma di Tommy neanche l’ombra. A pensarci... meglio se non fosse
venuto affatto! Non voglio portartela per le lunghe, sappi solo che al terzo
viaggio di Sergio in cantina per rifornire buffet e angolo bar, mi sono offerta
volontaria per accompagnarlo. “Avviati tu”, mi ha chiesto lanciandomi le
chiavi. E così ho fatto. Ero lì intenta a preparare delle buste più o meno
colme di bottiglie di bevande varie quando l’ho sentita.
“Serve aiuto qui sotto?”. Pur essendo spalle alla
porta avrei riconosciuto quella voce tra migliaia di voci. Mi sono voltata di
scatto ed eccolo lì: Tommy, in piedi sulla soglia della cantina. Era
mascherato, neanche ho capito da cosa, ma era di sicuro Tommy.
Si è avvicinato lentamente - il regista di questa
puntata deve aver previsto per questa scena addirittura la moviola... - quasi
mi è sembrato di sentire una musica trionfale perfetta per l’entrata di scena
di uno dei protagonisti... Ed io? Come sempre in sua presenza non ho spiccicato
una parola. Almeno all’inizio. Poi non so cosa mi sia successo. Mi sono
ricordata delle parole di Maria e mi sono detta... Perché no, Sara? Non puoi
essere la sua ragazza, ma almeno puoi stare con lui adesso.
“Sì, in effetti avrei davvero bisogno di aiuto”, ho
risposto con voce sensuale - patetica!
Subito Tommy si è avvicinato a me, ma non nel senso
che ha varcato la soglia della cantina. Nel senso che è arrivato talmente
vicino che per un attimo ho creduto che avesse intuito le mie intenzioni.
Perciò l’ho fatto!
Non so come mi sia passato per la mente... Tu lo sai,
di solito non mi comporto così... Gli sono praticamente saltata addosso. Le mie
braccia attorno al suo collo, le mani sulla nuca... stavo per sfilargli la
maschera e poi me ne sono resa conto. Lui non voleva. Le braccia lungo i
fianchi, la testa buttata all’indietro. Era il suo modo di rifiutarmi. Mi sono
staccata subito e sono fuggita verso la porta.
“Sara”, mi ha chiamata per nome... nemmeno credevo che
lo conoscesse il mio nome...
Non so dove ho trovato la forza di voltarmi verso di
lui, che continuava a fissare solenne il soffitto.
“Prima dovrai innamorarti di me”, ha aggiunto in un
sibilo, così a bassa voce che per un attimo ho creduto di averlo immaginato. Ma
poi mi ha guardato… e anche se è stato per una frazione di secondo e attraverso
la maschera, è bastato a farmi sentire piccola, stupida e brutta. Sono scappata
di sopra e ho trascinato Katia in bagno. Le ho raccontato del mio slancio verso
di lui e del suo rifiuto. Non voleva crederci. E come potrebbe? Non ci credo
neppure io… Sono uscita di lì solo una mezz’ora dopo, quando Katia mi ha
assicurato che Tommy era sparito dalla circolazione.
Le sue parole mi vorticano ancora nella mente.
PRIMA DOVRAI INNAMORARTI DI ME...
Non capisco...
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